PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater, Ave, Gloria
MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Ventiduesimo giorno: la santa
afflizione
Chi vive profondamente unito a Dio
non si affligge per gli stessi motivi né allo stesso modo degli altri. L’alto
grado di sviluppo delle virtù teologali gli fa vedere la realtà sotto tutt’altra
luce: nelle prove, egli scorge la mano paterna di Dio che lo educa; nelle calamità, un
salutare richiamo alla conversione; nelle croci, un mezzo per amare. Le cause
della sua intima sofferenza sono di diverso genere: le offese rivolte a Dio, le
contraffazioni della verità, le violazioni della giustizia, le disgrazie che
gli uomini attirano su di sé con la loro impenitenza.
Il suo cuore vibra di sincera empatia
con coloro che soffrono o sono oppressi, nel vivo desiderio di caricarsi dei
loro fardelli e di alleviarne il peso; la carità disinteressata gli rende
insopportabile assistere all’altrui patire senza far nulla, fosse pure una
semplice preghiera. Ciò che più lo ferisce, tuttavia, è l’ottusa ostinazione
con cui i suoi simili respingono la grazia, procurandosi così grandi mali, che
potrebbero invece facilmente evitare, e assoggettandosi alla tirannide del
demonio e dei suoi servitori. Tale sofferenza spirituale è tanto più acuta
quanto più il cuore è puro.
San Giuseppe fu afflitto in modo
indicibile, per tutta la vita, dal triste spettacolo delle infedeltà al Signore
e delle sventure dei Suoi compatrioti. Il Suo popolo, indurendosi sempre più,
con il suo formalismo lassista, nell’indifferenza all’amore divino, si stava
precipitando verso la catastrofe. Nella Sua casa, tuttavia, stava al contempo
crescendo, nascosto al mondo, il Salvatore, seguendo il quale tanti l’avrebbero
evitata. Chiedi a Lui la grazia di saper riconoscere l’avanzare del Regno di
Dio nell’apparente trionfo degli imperi umani.
IMPEGNO MISSIONARIO: aiuterò chi
soffre per qualunque motivo, colpevole o meno, a riconoscere il richiamo a
tornare a Dio.
FIORETTO: anziché lamentarmene, ringrazio
il Signore per un’afflizione offrendola per la conversione di un peccatore.
a te alzerò il grido: «Violenza!» e non soccorri?
Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti rapina e violenza e si muovono contese.
Non ha più forza la legge, né mai si afferma il diritto.
Tu, dagli occhi così puri che non puoi vedere il male né guardare l’iniquità,
perché, vedendo i malvagi, taci, mentre l’empio ingoia il giusto?
Mi metterò di sentinella, in piedi sulla fortezza,
a spiare per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
Il Signore mi rispose e mi disse:
«Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
(Ab 1, 2-4.13; 2, 1-2.4)