PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater,
Ave, Gloria
MEDITAZIONE
(sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno
missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera
biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Quarto giorno: il lavoro
Uno dei campi principali in cui esercitare la dignità regale dei figli di Dio è il lavoro, fosse pure il più umile. Seguendo l’esempio di san Giuseppe, il cristiano opera sempre con calma, ponderazione e accuratezza, in spirito di riparazione e di offerta, sotto lo sguardo di Dio, così amorevole e al contempo esigente.
Spesso
la causa principale della nostra stanchezza non è la fatica in sé, ma l’ansia
con cui agiamo, il nervosismo e l’agitazione. La tranquillità di chi lavora alla
santa presenza di Dio, invece, oltre a ridurre notevolmente il logorio dei
nervi, favorisce moltissimo la lucidità della mente e la razionalità dello sforzo,
assicurando così risultati migliori. È la lezione dei veri contemplativi, i
quali, pur accordando il primato alla preghiera, sono capaci di realizzazioni
notevoli.
Un
figlio di re non si lascia turbare dalle difficoltà o dagli imprevisti, ma,
come primo riflesso, ricorre subito a Colui che è pronto a venire in suo
soccorso, infondendogli nel cuore una santa audacia e dipanando a suo favore l’intrico
delle vicende umane. Nelle mirabili vie della Provvidenza, tutto concorre al
suo bene (cf. Rm 8, 28), sia a quello temporale che a quello eterno. Senza
sgomentarsi di nulla, il battezzato esercita le virtù di prudenza e di
fortezza, elevate dalla grazia e perfezionate dai doni dello Spirito Santo, ricevuti nella Cresima.
Tutto
ciò che, nel lavoro, è avvertito come un peso o una sofferenza (condizione inevitabile nello stato di viandanti) diventa materia di offerta, presentata a
Dio per amore di Lui e per la salvezza delle anime. In tal modo anche i carichi
più gravosi si alleggeriscono, trasformandosi in sorgente di una gioia segreta.
IMPEGNO
MISSIONARIO: d’ora innanzi il mio posto di lavoro sarà un luogo in cui, per
attirare anime a Dio, comunico la serenità e la pace che vengono da Lui.
FIORETTO:
ogni volta che sarò tentato di lamentarmi dei colleghi e dei superiori, dirò
una preghiera per loro.
Egli che non risparmiò il proprio Figlio,
ma lo consegnò per tutti noi,
come non ci donerà, con lui, anche tutto il resto?
Chi muoverà accuse contro gli eletti di Dio,
se Dio li giustifica?
Chi è che condanna?
Cristo Gesù, colui che è morto, anzi è risorto,
sta alla destra di Dio e intercede pure per noi?
Chi ci separerà dall’amore di Cristo?
(Rm
8, 31-35)