PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater,
Ave, Gloria
MEDITAZIONE
(sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno
missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera
biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Quinto
giorno: il servizio dei poveri
Un
altro ambito privilegiato, nell’esercizio della nostra condizione regale, è il
servizio dei deboli e degli indigenti. La storia cristiana annovera numerosi
esempi di principi e re i quali, sovvenendo alle necessità dei poveri e
prendendosi cura degli ammalati, conferirono alla nobiltà terrena un valore più
alto e prezioso agli occhi di Dio: san Luigi IX di Francia, sant’Elisabetta d’Ungheria,
san Luigi Gonzaga… Anche chi non ha nulla, viceversa, può sempre aiutare il
prossimo in difficoltà, in un modo o nell’altro, acquisendo così un titolo di gloria alla
corte del Sovrano celeste.
San
Giuseppe, che viveva del proprio dignitoso lavoro, apparteneva socialmente al
ceto medio dell’epoca, come gran parte degli apostoli che Gesù sceglierà. La
Sua professione Lo mise a contatto con persone di ogni estrazione, ai cui
bisogni non rimase insensibile e provvide anche con prestazioni gratuite. Con gli
individui ostili del parentado e del paese mantenne la nobile magnanimità del
sapiente: «Se il tuo nemico ha fame, dàgli pane da mangiare; se ha sete, dàgli acqua
da bere, perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti
ricompenserà» (Pr 25, 21-22).
Chiunque,
con o senza mezzi, può sempre fare del bene: se non ha denaro, con la forza
delle braccia; se gli manca pure quella, con la preghiera e il consiglio. Le varie
opere di misericordia corporale e spirituale ci aprono un vastissimo campo d’azione
in cui c’è posto per tutti. Anche un semplice servizio a una persona anziana o
la visita ad un ammalato, in certi casi, possono rivelarsi decisivi. Che lo Spirito
Santo ti apra gli occhi sulle necessità del prossimo e muova il tuo cuore a
soccorrerlo.
IMPEGNO
MISSIONARIO: scelgo un’opera sociale o un istituto missionario degni di fiducia
per sostenerli economicamente secondo le mie possibilità.
FIORETTO:
cerco il modo di praticare la carità che meno mi gratifichi e non si presti a
tranquillizzare rapidamente la coscienza.
e consegni il mio corpo perché sia bruciato,
ma non ho la carità, a nulla mi giova.
La carità è magnanima, è benevola la carità;
la carità non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse,
non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
(1
Cor 13, 3-7)