PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater,
Ave, Gloria
MEDITAZIONE
(sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno
missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera
biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Secondo
giorno: le origini
Il
padre putativo di Gesù discendeva dalla stirpe regale di Davide; è per questo
che Gesù, riconosciuto da san Giuseppe a livello giuridico, già durante il Suo
ministero pubblico fu considerato il Figlio di Davide (cf. Mc 10,
47-48), cioè il Messia, erede e realizzatore delle promesse divine rivolte al
capostipite della dinastia (cf. 2 Sam 7, 12ss). Il casato aveva perso il regno già nel 586 a.C., ma la posterità si era perpetuata fino agli albori della nostra èra e in Giuseppe era tornato a splendere il carattere nobile e generoso dell'antico sovrano.
Conferendo
al Figlio di Dio e di Maria la propria paternità legale, san Giuseppe ha
concorso all’avvento del regno messianico, instaurato dal Cristo con la Sua
morte di croce, come dichiarerà il titolo di condanna: Gesù Nazareno Re dei
Giudei (espressione il cui acrostico, in ebraico, dà le consonanti del Nome
divino: YHWH). Il Padre ha voluto che l’attuazione della grande promessa
richiedesse anche la Sua collaborazione, oltre a quella, ben più determinante,
della Vergine Maria.
Consacrarsi
a san Giuseppe significa, fra l’altro, associarsi al ruolo da Lui svolto nel
garantire la successione della regalità terrena, alla quale la Provvidenza ha voluto
connettere l’opera della Redenzione. Anche tu, diventando
nel Battesimo figlio adottivo di Dio, sei stato abilitato ad esercitare una signoria regale, anzitutto sulla tua persona, sull’anima e sul corpo. Qual è l’ostacolo
principale che si oppone a un sano dominio di te stesso, nelle facoltà
spirituali e nella sfera fisica? Che cosa puoi fare per superarlo con l’aiuto
della grazia, che ricevi mediante i Sacramenti e la preghiera?
IMPEGNO
MISSIONARIO: scelgo un modo pratico (nel linguaggio, nel portamento, nel decoro della persona…)
di lasciar trasparire la dignità di figlio/a di Dio.
FIORETTO:
mi sforzerò di evitare la trasandatezza e le maniere grossolane.
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
“Stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli”.
Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre;
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Non violerò la mia alleanza,
non muterò la mia promessa».
(Sal
88 [89], 2-5.27.35)