PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater, Ave, Gloria
MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Trentesimo giorno: il giusto
È il Vangelo stesso ad attribuire a
san Giuseppe la qualifica di giusto (cf. Mt 1, 19). Nella Sacra
Scrittura il termine designa chi osserva irreprensibilmente tutte le leggi e
le prescrizioni del Signore (cf. Lc 1, 6). Non si tratta di
un’ineccepibilità formalistica di tipo farisaico, tesa all’esaltazione dell’io,
ma di un’attenzione costante della coscienza alla volontà di Dio conosciuta e
della sua applicazione riverente e amorosa alla condotta. Il giusto sa di non
poter diventare tale senza la grazia, ma neppure senza la propria fedele e diligente collaborazione.
La ricerca di questo stato non è mai
compiuta; sentirsi arrivati alla perfezione non ne sarebbe nient’altro che una
plateale smentita. Perciò più essa progredisce, più l’uomo scava nel proprio
nulla e cresce nell’umiltà. Si tratta di un capolavoro che impegna tutta la
vita e al quale concorrono due inseparabili artisti: quello principale, Dio, e
quello secondario, la creatura. L’ultimo colpo di scalpello sarà dato al
momento del congedo da questo mondo, se l’anima avrà perseverato sino alla fine
in questo lavorio incessante, per lo più visibile solo all’Amato.
San Giuseppe è patrono della buona
morte, cioè di una morte santa, in stato di grazia, nella pace di chi sa di
andare verso la Vita vera. Nell’ultimo passaggio, Egli fu assistito da due
familiari d’eccezione, Gesù e Maria; le angustie della morte furono così
alleviate e rese non solo tranquille, ma perfino serene. È questa una grazia
che viene concessa a tutti i giusti, purché la chiedano insistentemente ai
membri della Santa Famiglia. Se già non è tua abitudine, prendila al termine di
ogni giornata.
IMPEGNO MISSIONARIO: a chi si augura
una morte priva di sofferenza, mostrerò piuttosto la necessità di lasciare
questo mondo in stato di grazia.
FIORETTO: ripeto ogni sera la
preghiera seguente.
vi dono il cuore e l’anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria,
assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria,
spiri in pace con voi l’anima mia.