PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater, Ave, Gloria
MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Diciannovesimo giorno: l’umiltà
L’umiltà è la virtù che conserva
tutte le altre, impedendo alla superbia di guastarle, ed è altresì la condizione
per lo sviluppo della carità. Come giusta conoscenza di sé, infatti, essa fa
attribuire a Dio l’origine di ogni bene posseduto e riconoscere fino a che
punto si sia debitori nei confronti della Sua generosità e misericordia,
spingendo così, da un lato, ad amare Lui con grata compunzione e, dall’altro, a
vedere nel prossimo l’oggetto della medesima grazia.
L’umile, evitando atteggiamenti
affettati o di maniera, dà sinceramente la precedenza al legittimo interesse
degli altri, sapendo che ai suoi bisogni provvede il Signore, sia pure con la
sua collaborazione. Egli, aborrendo di mettersi in evidenza se non per necessità,
preferisce alla notorietà un raccolto nascondimento, nel quale si sente al
sicuro nelle mani del Creatore. A Lui riporta costantemente ogni lode,
stornandola da sé come una causa di disagio quasi fosse un torto arrecato alla
gloria divina, mentre sopporta con intima pace ingiurie e vessazioni, purché
non ledano l’onore di Dio.
San Giuseppe, proprio a motivo della
Sua profondissima umiltà, fu elevato alla più alta dignità possibile dopo
quella del Verbo incarnato e quella della Sua santissima Madre, eppure si
mantenne per tutta la vita in un riserbo così discreto che la straordinarietà
della condizione concessagli passò del tutto inosservata. Ora, però, essa
risplende non solo nel cielo, ma anche sulla terra; non soltanto in ogni epoca,
ma pure per l’eternità. Impara da Lui a ricercare la gloria che viene da Dio solo,
disprezzando quella vana del mondo e accettando le umiliazioni come un salutare
esercizio.
IMPEGNO MISSIONARIO: quando ne avrò l’occasione,
parlerò a chi è lontano dalla fede dei vantaggi dell’umiltà per trovare la via
verso Dio.
FIORETTO: accetto un parola o un
gesto umiliante come un mezzo per perfezionarmi nell’imitazione di Gesù
sofferente.
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia.
Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.
(Sal 130 [131], 1-3)