PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Pater, Ave, Gloria
MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)
Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)
Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)
Undicesimo giorno: la preghiera
Alla luce del fine ultimo, che la
virtù di prudenza ci pone costantemente davanti agli occhi, appare evidente che
l’occupazione di gran lunga più importante delle nostre giornate è la preghiera.
Come ogni pio israelita, anche san Giuseppe interrompeva ogni attività tre
volte al giorno per dedicarsi al dialogo con Dio, tutti i sabati frequentava la
sinagoga e, almeno tre volte all’anno, saliva a Gerusalemme per le grandi feste
religiose. Questa fedele regolarità Gli consentiva di mantenere il cuore
costantemente presente al Signore e di fare ogni cosa sotto il Suo sguardo
amabile.
La preghiera è il respiro dell’anima:
«Respirate sempre Cristo», raccomandava ai suoi discepoli sant’Antonio
abate. Per ottenere tale risultato, occorre che la nostra giornata sia
intervallata da regolari momenti di orazione esplicita, senza i quali ansie e
tentazioni prendono inevitabilmente il sopravvento. Anche il resto del tempo,
tuttavia, l’anima può rimanere in intimo colloquio col suo Sposo, che la
ristora e rinvigorisce: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e
oppressi, e io vi darò sollievo» (Mt 11, 28).
Nell’orazione, che ti mette a diretto
contatto con il Sommo Bene, puoi pregustare un assaggio dell’eterna
beatitudine; ma, quand’anche essa ti sembri arida o infruttuosa, è comunque un
privilegio singolare e un raro beneficio lo stare al cospetto dell’Altissimo.
Nella tua preghiera di cristiano è Gesù stesso che, per opera dello Spirito
Santo, prega il Padre in te e con te; per mezzo della santa umanità di Cristo,
anche tu sei introdotto nello scambio d’amore della Trinità. Poiché proprio di questo
tesoro vuol privarti il maligno, non lasciartelo rubare per nessun motivo.
IMPEGNO MISSIONARIO: coglierò le
occasioni opportune per mostrare agli altri il primato dell’interiorità e l’importanza
della preghiera.
FIORETTO: mi alzo cinque minuti prima,
mettendomi subito alla presenza di Dio e riconoscendo in essa il bene più
prezioso.
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento.
L’amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l’amicizia di Dio.
(Sap 7, 7-14)